I pali trivellati e i micropali sono pali gettati in opera realizzati con asportazione di terreno.
Si parla genericamente di pali trivellati poiché il foro può essere scavato con una benna o con speciali trivelle o sonde a percussione.
Possono essere realizzati in tutti i tipi di terreno anche stratificati con interstrati rocciosi e la loro costruzione avviene in due fasi:
Il foro viene riempito di calcestruzzo utilizzando uno strumento a tramoggia che consente il riempimento del foro dal basso verso l’alto, oppure mediante apposite trivelle che sono in grado di iniettare direttamente la malta cementizia portando così in superficie i detriti.
Una variante dei pali trivellati sono i pali CFA, realizzati utilizzando un’elica continua saldata ad un’asta cava. Raggiunta la profondità desiderata, avviene il getto del calcestruzzo attraverso l’asta cava mediante una pompa ed estraendo progressivamente l’asta facendo roteare l’elica in senso inverso. Ad estrazione completata si può procedere alla posa della gabbia d’armatura.
I micropali sono indicati soprattutto nei lavori di sottofondazione e nel campo degli ancoraggi.
Sono quindi considerati pali di piccolo diametro (minore di 300mm) e sono costituiti da malta o miscele cementizie e da idonee armature d’acciaio.
L’esecuzione dei micropali avviene in tre fasi distinte: inizialmente viene eseguita la perforazione liberando il foro dai detriti con l’ausilio di fanghi bentonitici che sostengano la parete del foro stesso; a perforazione ultimata viene calata la gabbia o i tubi d’acciaio che costituiscono l’armatura del palo;
una volta posta in opera l’armatura si procede alla cementificazione del foro tramite malta di cemento e sabbia opportunamente miscelata per garantirne l’ omogeneità.